Ciao a tutti! Eccoci di nuovo a scrivere sul blog.
Di ritorno dalle ferie estive ci ritroviamo di nuovo immersi nella realtà cittadina e nelle piccole grandi battaglie quotidiane. Per combatterle al meglio, non posso non parlarvi del mio incontro con un vero guerriero! Sto parlando del Guerriero di Capestrano, che ho potuto ammirare al Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, a Chieti, nella suggestiva sala allestita da Mimmo Palladino: si tratta di una splendida scultura funeraria in pietra risalente al VI secolo a.C., raffigurante appunto un guerriero, a grandezza naturale o poco più, in costume militare.
La statua è un’importantissima testimonianza dell’arte italica preromana. Insieme ad essa (il ritrovamento avvenne casualmente nel 1934 durante i lavori agricoli in una vigna della campagna auzzese) venne alla luce a poco a poco un’intera necropoli con ben 33 tombe. L’allestimento presentato al museo restituisce appieno l’emozione di ritrovarsi davanti a un’opera così antica: il guerriero è da solo nella sala, di cui un sapiente gioco di luci ed ombre costituisce l’unica, affascinante scenografia. Oltre alla famosa statua, al piano superiore sono esposti altri reperti storici di età preromana, e una notevole collezione numismatica dall’età romana al medioevo. Interessante, dal punto di vista grafico e non solo, una collezione di timbri in bronzo di età romana, riportanti il nome dell’imperatore e di altri soggetti istituzionali dell’epoca, dei veri e propri “loghi” ante-litteram!