Teenagers in campo per l’ambiente

Non c’è bisogno di scomodare Marshall McLuhan per constatare come “il mezzo sia il messaggio” nelle manifestazioni del movimento di giovanissimi studenti “School Strike 4 Climate Action”. É proprio la giovanissima età degli attivisti a fare da “mezzo” assolutamente innovativo per il “messaggio” ambientalista.
Il movimento è nato da un’idea di due ragazze quattordicenni dello stato Victoria, in Australia, che ci stupiscono anche per la determinazione con cui si rivolgono alla classe politica: «Vogliamo che il nostro governo riconosca pubblicamente la crisi del cambiamento climatico. Bisogna smettere di scavare per il carbone, smettere di creare nuove miniere e passare alle energie rinnovabili». E come contraddirle, quando anche le Nazioni Unite poche settimane fa hanno dichiarato che l’Australia (insieme a tanti altri paesi, Europa inclusa, purtroppo) non sta compiendo i passi necessari al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni, stabiliti durante l’accordo sul clima di Parigi?

Con le loro voci sicure e i loro striscioni I ragazzi chiedono decisioni politiche, con l’argomento inoppugnabile che saranno proprio loro a subire, negli anni a venire, le conseguenze negative dei cambiamenti climatici. “Quando i bambini creano disordine gli adulti ci dicono di mettere a posto ed è giusto. Ma quando lo fanno i nostri leader toccherà a noi, poi, sistemare». Non fa una piega…

Australia: il primo ministro gli chiede di restare in classe, gli studenti in massa manifestano per nuove misure sul cambiamento climatico


https://www.schoolstrike4climate.com/

 

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