Avvisi ai naviganti di ogni età

Viviamo immersi in un mondo di messaggi. Ogni tipo di comunicazione ci raggiunge continuamente, ogni giorno. I nostri organi fisici normalmente preposti a percepire gli stimoli dal mondo esterno sono amplificati dai dispositivi elettronici, in primis l’ormai inseparabile smartphone, che si fa portavoce, grazie alla domotica, anche degli elettrodomestici più insospettabili, un tempo senza voce, ma ormai protagonisti di avvisi e segnalazioni di ogni genere.

In questo scenario non dovremmo però perdere di vista i segnali che, per davvero, non vanno ignorati: quelli dei nostri figli. Anche loro persi nelle chat, pagine instagram, youtube, ecc. tornati poi nel mondo reale ci si presentano davanti cambiati, cresciuti senza che magari ce ne siamo resi conto. E allora, come cambia il nostro rapporto con i figli nella società liquida contemporanea?
Alle prese con dodicenni a spasso senza regole nei luoghi virtuali delle chat, foss’anche la semplice chat whatsapp di scuola (tra l’altro, secondo i recenti adeguamenti normativi, vietate ai minori di 16 anni) chi ha il compito di dare loro quello che un tempo era chiamato “il buon esempio”? Siamo sempre noi genitori, adulti, i responsabili di ogni loro azione e commento, in chat e nella vita, è bene non dimenticarlo.

Bisognerebbe quindi impegnarsi a riemergere, al momento giusto, dal mare di informazioni inutili o secondarie nel quale nuotiamo ogni giorno, per chiacchierare un po’ del più e del meno (che non è mai “del più e del meno”, lo sappiamo bene…) con i nostri dodicenni allo sbaraglio e buttare qua e là qualche indicazione stradale, qualche cartello segnaletico, qualche freccia da seguire per trovare la meta, che magari verrà ignorato, nel famoso mare di cui parlavamo all’inizio, ma magari invece no. In fondo siamo sempre noi, per loro, come loro per noi, i veri e soli punti cardinali.

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